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Pilotaggio, arte della marineria

Posted on : 17-12-2011 | By : admin | In : Letture Moderna

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del Pilota Comandante Cap. L.c. Massimiliano Gazzale

Il Pilota del porto é una figura che fa parte dei servizi nautici di ogni porto, assieme ad ormeggiatori e rimorchiatori portuali. Il Pilota del porto non é un lavoro, un mestiere o un’arte, é tutte e tre queste cose insieme. Prima di tutto è un Servizio. Il Pilota è al servizio della Sicurezza del porto, concorre a mantenerla a livelli altissimi e dipende in tutto e per tutto dalla Autorità Marittima, che assolve il compito di garantire la Sicurezza in senso generale.
Essere un Pilota significa quindi servire ad uno scopo di interesse generale; è con questo spirito che occorre affrontare qualsiasi tematica relativa al pilotaggio. È facile parlare di altri aspetti del servizio di pilotaggio come la “turnistica” favorevole, la presunta indipendenza da tutto e da tutti, la presunta irresponsabilità in caso di incidenti, per non parlare del lato economico; ed è altrettanto facile cadere in errore di giudizio, relegando al rango di casta una categoria di professionisti che come poche altre lavora in silenzio 24 ore al giorno ad altissimi livelli e con altissimi rischi personali.
La marineria odierna è sotto gli occhi di tutti; grazie a strumenti elettronici innovativi è possibile seguire una nave in ogni secondo, stando ad una scrivania. Il più piccolo incidente è portato a conoscenza dell'opinione pubblica in pochi minuti. Le conversazioni radio e sul ponte di comando sono costantemente registrate. In questo scenario le azioni e i suggerimenti del Pilota devono essere certi, precisi, tempestivi, devono riflettere una valutazione effettuata in pochi secondi sull'esito della manovra che dovrà essere positivo. In caso contrario, le responsabilità del Pilota saranno enormi: quando si parla di manovrare gli oggetti più grandi e costosi che l’uomo costruisce, si parla di valori in gioco inestimabili, in cui entrano di diritto la protezione personale e ambientale. Il gioco finisce di essere un gioco e diventa una faccenda seria, molto seria, e come tale va trattata. Il Pilota è consapevole di tutto questo ed utilizza la propria perizia e i mezzi a disposizione per valutare e mitigare il rischio di incidenti a valori accettabili, in cui solo l'imprevisto può fare “tiri mancini”. In Italia si diventa Pilota del porto tramite concorso pubblico per titoli ed esami, si effettua un tirocinio di 12 mesi e circa 1000 manovre in accoppiata a colleghi più esperti e dopo un esame ulteriore si entra in Servizio. Il periodo di tirocinio serve a comprendere come il punto di vista di un Comandante non potrà mai assomigliare a quello di un Pilota; chi accede al Servizio può avere il “background” più vario e di tutto rispetto ma si accorge presto della scarsa utilità del bagaglio di esperienze precedenti per essere un Pilota, quando osserva i colleghi più esperti e non ne capisce le azioni, le parole, il senso di quello che fanno. Essere già stati al Comando ed aver effettuato qualche manovra, può essere controproducente! Si possono aver imparato automatismi errati e dannosi, ma nei 12 mesi di tirocinio, se animati da buona volontà e passione, qualcosa si impara.
È giusto traguardare il Servizio di Pilotaggio come obiettivo per chi naviga o inizia a navigare?
Certamente si, e, a mio parere, principalmente se nel trascorrere i mesi in mare ci si rende conto dell'importanza che riveste il pilotaggio nell’ambito del sistema porto, dove pur essendo un piccolo granello, risulta fondamentale. È sconsigliabile l’approccio al Servizio di pilotaggio per coloro i quali non siano animati da spirito di sacrificio, non possiedano la necessaria freddezza e calma e serenità di valutazione, per coloro i quali pensano e cercano di sentirsi “arrivati”. Non è affatto così, tutto il contrario se mai: dalla fase critica dell'imbarco o sbarco con tempo cattivo, alla avaria durante la manovra, che per quanto esorcizzata prima o poi arriva, ogni istante in servizio è motivo di crescita professionale; nessun Pilota vi dirà mai che è arrivato e che ne ha già viste di tutti i colori, la bellezza di questa arte è anche nell'imprevisto dietro l’angolo.
Il lavoro di Pilota è uno dei lavori più interessanti e appaganti, nonché uno dei più rischiosi. È interessante perché ogni manovra è diversa dalle altre, ogni giorno le condizioni meteo introducono variabili diverse, la stessa nave caricata più o meno risponde in maniera diversa.
Occorre lucidità e freddezza, capacità di astrazione, di adattamento, di valutazione in tempi rapidissimi.
La soddisfazione più grande è ricevere una stretta di mano dal Comandante mentre dice “good job”.

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